Il mistero della gestazione e della nascita riguarda sia il tempo che lo spazio.

Uno spazio interiore ed esteriore. Uno spazio che per diventare esteriore ha bisogno della legittimazione interiore.

Dare spazio al bambino che cresce, permettere al proprio corpo di cambiare, affrontare nella propria mente gli irrisolti, abbandonarsi con fiducia allo svolgimento della vita.

Questo avviene in un tempo prestabilito dalla natura, al quale affidarsi.

Tutto ciò mette a dura prova la donna che, come dice Galimberti:

Troppa è la metamorfosi del loro corpo, la rapina del loro tempo, l’occupazione del loro spazio fisico ed esteriore, interiore e profondo. Per questo, quando un figlio nasce e cresce, bisogna accudire le madri.

il mistero della gestazioneIl cambiamento della rappresentazione di sé nel mondo, ma anche il modo in cui gli altri ti percepiscono, la mutazione del proprio corpo in termini appunto di tempo e di spazio, coinvolge e talvolta sconvolge in modo profondo e preciso la psiche femminile, che è abituata a controllare tali dimensioni.

Il meccanismo del controllo è infatti uno strumento necessario e prezioso per la donna moderna che le permette di svolgere compiti distanti tra loro, bilanciando le aspettative familiari e lavorative, per far fronte ad un’immagine sociale di madre capace e adeguata in ogni cosa che fa.

In un recente articolo su una rivista francese mostravano le foto di attrici, modelle e principesse in stato di gravidanza avanzato con pance appena accennate. Veniva messo in rilievo il rischio che tali modelli di donne affermate socialmente, che vivono una gravidanza senza che questo le cambi fisicamente, crei l’illusione a livello sociale che sia possibile affrontare il periodo perinatale, mantenendo inalterato lo spazio, il tempo e il corpo.

Tale riflessione è estratta dall’intervista a cura di Valentina Colmi, che puoi leggere integralmente, cliccando sul link seguente: “Isabella Robbiani, esperta di haptonomia perinatale: Manca un’educazione alla genitorialità

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