Se la preoccupazione materna è tale da far vivere solo fisiologicamente la gravidanza e non emotivamente, se la paura, l’ansia per quella gravidanza genera uno stress continuo e costante, questo può costituire un fattore di rischio alla depressione e alla prematurità.
Sempre Galimberti afferma:

fattore di rischio

Per questo natura vuole che a generare siano in due, non solo al momento del concepimento e del parto, ma sopratutto nel momento dell’accudimento e della cura. Dove a essere accudito, prima del figlio, che segue la sua cadenza biologica, è la madre, che ha messo a disposizione prima il suo corpo, poi il suo tempo, poi il suo spazio esteriore e interiore, infine l’ambivalenza delle sue emozioni.

Vivere la gravidanza con troppa angoscia, non con ambivalenza che è un sentimento normale e necessario all’elaborazione del cambiamento identitario, è un segnale da non sottovalutare, in particolare dagli operatori che si occupano di accompagnare quella gestazione.
Anche per questo motivo è importante che la psicologia perinatale sia materia di apprendimento e parte del bagaglio di conoscenze dei professionisti della nascita, proprio come forma di prevenzione primaria della salute psichica materna.

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