Alfa e Omega

Qualcuno mi ha detto recentemente che la vita e la morte sono “l’alfa e l’omega e per quanto stiano agli antipodi riescono a piegare il tempo e a toccarsi”.

Il fine vita, quello regolato dalla natura, quello che avviene quando il corpo è consumato dalla vecchiaia, o dalla malattia, segue un processo ben preciso.
Al contrario di quel che spesso si tende a pensare, non è improvviso o veloce.
Piuttosto funziona per sottrazione.
Un pezzo alla volta.
Un po’ meno ogni giorno.
Il tempo che serve ad abituarsi.
A mancare.
A mancarsi.
Ad accettare il passaggio.

Come nella nascita, tutto è perfetto.
Tutto è già regolato da un corpo competente a spegnersi.

A dare il tempo all’anima di trovare la strada per tornare da dove è arrivata.
E agli altri per salutarla, per abituarsi alla mancanza per sottrazione, per prepararsi a quel momento.
Quello del passaggio.
Verso l’infinito.
E oltre.

Maria Isabella Robbiani Psicologa

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