Ho attraversato il ponte Morandi a Genova quattro mesi fa con una pioggia battente, mentre mia figlia col suo gruppo scout è passata sotto il ponte di Borgo Panigale a Bologna il giorno prima che crollasse a causa di quel tir.
Noi, io, mia figlia, i suoi compagni scout, altre migliaia di persone siamo fatalmente vivi.
Per caso non è capitato a noi. Per caso è capitato ad altre persone che saremmo potuti essere noi.
Noi, saremmo potuti essere quella madre che piange la figlia morta, noi quella famiglia che andava in vacanza, noi quei figli rimasti senza padre. Noi.
E così rimaniamo esterrefatti, senza risposte a tante domande che ci girano nella testa, rispetto questa mancanza di tutela di fronte a tanti, tantissimi ponti che in Italia rischiano di crollare mentre fatalmente potremmo passare noi o le persone che amiamo, chiedendoci perché, di chi sia la responsabilità, ma sopratutto chi debba agire affinché non accada di sentirci fortunati per aver superato incolumi un ponte pericolante, sopravvivendo alla possibilità che crolli, mentre lo stiamo attraversando.
Ecco perché ciò che è accaduto ci riguarda tutti: il lutto per le vittime, per chi sotto e sopra quel ponte è morto o è rimasto ferito, ma anche il lutto nel renderci conto che evidentemente ha meno valore la tutela della vita umana di tutti che il dio denaro di pochi.
Ecco perché è così importante che qualcuno si assuma la responsabilità e che chiarisca onestamente cosa è accaduto, anziché esporci al balletto di rimpallo delle colpe che sappiamo già ci aspetterà nelle prossime settimane.
Ecco perché è fondamentale che si proceda presto ad eseguire i lavori di ristrutturazione necessari per poter viaggiare in Italia in sicurezza, lì ma anche altrove (nella foto ad es. il ponte tra Torino a Savona sopra lo Stura, che vedevo da lontano quando abitavo a Fossano), anziché perdere ancora tempo nell’usare questo tragico evento per ottenere consenso popolare e fare l’ennesima ridicola campagna politica.
Ho attraversato il ponte Morandi quattro mesi fa con mia figlia, una mia cara amica e suo figlio. Sotto una pioggia battente. Ho pensato guardandolo che faceva impressione, non ho pensato che avremmo potuto perdere la vita perché rischiava di crollare.
Ora so che siamo stati “solo” fortunati.