Quali sono i cambiamenti critici nella coppia prossima alla genitorialità?

Gli aspetti critici di questo momento riguardano il divenire genitori, in particolare con il primo figlio, perché il primo figlio è il bambino rivoluzionario: quello che porta una nuova identità.

Dentro quella culla c’è il primo bambino, un nuovo papà, una nuova mamma e un nuovo rapporto di coppia. Quindi quel momento è pieno di emozioni e anche di pensieri, di domande: se si sarà capaci, se ci si sente adeguati. Quello che la persona mette in gioco, è proprio una funzione psichica che noi psicologi chiamiamo Genitorialità. In quel momento il processo psichico è proprio una transizione alla genitorialità, come se ci fosse un ponte tra un prima e un dopo: un passaggio di vita proprio cruciale.

E’ un passaggio di vita delicato: se le coppie non sono affiatate o se non c’è un rapporto forte di un certo tipo, rischiano? E’ un periodo rischioso?

Certamente, è un periodo molto delicato. Infatti bisogna fare molta attenzione per quelle coppie che magari fanno un figlio proprio per risolvere i propri problemi. E’ un periodo pieno di prove, con anche un impatto rispetto alla propria genitorialità che poco si conosce. Perché va proprio a toccare le nostre esperienze infantili, i nostri modelli genitoriali, la nostra infanzia e quindi è una riattivazione d esperienze estremamente importanti per la persona e quindi si diventa diversi.

Perciò diventa diversa quella donna, quell’uomo e quella coppia deve attraversare un momento di diversità reciproca e quello che si diventerà non è sempre noto.

Infatti ci sono coppie che non sempre reggono il cambiamento. Sono più paurosi del cambiamento gli uomini o le donne?

Questo è veramente molto soggettivo e ha più a che fare con l’esperienza personale che sul genere. Per stereotipo si pensa che siano gli uomini, ma nella mia esperienza non potrei rispondere questo. Possiamo dire che, in generale, chi ha avuto un buon percorso di genitorialità, cioè qualcuno che si è preso cura bene di lui, che ha avuto un buon percorso rispetto all’infanzia (non perfetto, ma buono), ha più facilità nel divenire genitore. Sono un po’ i conti che vengono a galla e chi ha cose più irrisolte, dei rapporti difficili coi propri genitori, un’adozione alle spalle, ad esempio, piuttosto che un’infanzia difficile, in realtà deve fare più strada. Questo non significa che per forza la sua genitorialità è segnata. E’ importante anche dire questo: non c’è determinismo, ma c’è maggiore complessità.

Come andrebbe affrontato questo passaggio?

coppiaPer me è molto importante la prevenzione e l’accompagnamento di coppia alla genitorialità.

Mi occupo di questo da molti anni, inizialmente per 12 anni l’ho fatto in ospedale, attualmente in modo più personalizzato: incontro proprio le coppie. Vedo che il lavoro che si fa durante la gravidanza, andando un po’ sul lavoro individuale per ciascuno e sul lavoro di coppia rispetto a questo passaggio, è molto utile.

Innanzitutto immaginare i percorsi nascita come un buon momento per far elaborare quella coppia:

Che cosa sta accadendo?

Quali sono i cambiamenti inevitabili nel divenire genitori?

Quindi lasciare uno spazio sulla genitorialità e aprire i percorsi nascita anche ai padri.

So che di solito c’è sempre un incontro o due incontri in cui è presente anche il marito, però sono troppo pochi. Il percorso è di coppia, anche perché del padre va riconosciuto il suo ruolo e la sua competenza. Il padre è una grandissima risorsa reale, per il benessere di quella donna e di quel feto, per la nascita e poi per il post partum.

Se è stato coinvolto, se gli è stato dato il giusto ruolo, tutto ciò avviene nel migliore dei modi.

Con la nascita di un bambino cambia il setting, cambiano le abitudini in casa, cambiano le regole, cambia tutto. Bisogna che i genitori siano pronti anche all’accoglienza dei figli…

Sicuramente. Nella transizione alla genitorialità, la gravidanza abitua un po’ per volta la coppia ai cambiamenti che saranno. Negli ultimi mesi, i cambiamenti che ci sono, sono tutti di preparazione ai cambiamenti che verranno. E’ vero che c’è una rinegoziazione dei ruoli:

Chi fa cosa?

Cosa fai tu?

Cosa faccio io?

Quello a cui si era arrivati, la routine a cui si era abituati, cambia, in modo particolare per le coppie che hanno avuto un periodo molto lungo di strutturazione in un certo modo, è una vera e propria prova, perché tutto ciò a cui erano abituati, magari per anni, cambia. Ed è importante che le coppie si preparino, fino ad acquisire il cambiamento e l’indicatore di questo cambiamento, anche prima, cercando di idealizzare un po’ meno quel periodo lì ed essendo preparati su quelli che sono gli inevitabili cambiamenti per accogliere un bambino.

Tratto dall’intervento a #genitorisidiventa su Radio Cusano Campus.

Per ascoltare l’intervento completo, clicca qui.

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