L’esperienza più lunga e significativa relativa al perinatale è stata all’ospedale Villa Salus di Mestre, dove incontravo ogni mese circa 30 coppie, che per 12 anni fanno migliaia di madri, padri, bambini fuori e dentro la pancia.
Sono una psicologa del lavoro e una formatrice alla base della mia preparazione e, nella mia visione, i corsi di accompagnamento alla nascita sono percorsi formativi che devono prevedere una metodologia attiva di lavoro in piccoli gruppi, durare l’intero arco del perinatale e svolti in equipe multidisciplinari.
accompagnamento alla nascitaProprio perché ho così tanta esperienza in questo campo, mi permetto di affermare che a volte, in particolare quando vi sono situazioni di allerta, di vissuti precedenti difficili, è necessario fare attenzione. Come è vero e dimostrato che i CAN sono utili alla maggior parte delle persone, in quei casi possono emergere delle criticità che vanno contenute da operatori formati alla gestione delle dinamiche di gruppo.
La dimensione del gruppo infatti, il confronto con la fisiologia dominante (per fortuna!), l’età gestazionale avanzata durante la quale si iniziano i corsi, rischiano a volte di fare da cassa di risonanza delle proprie fragilità e diventare, malgrado gli sforzi fatti dagli operatori, uno specchio che ingigantisce anziché ridurre e contenere le ansie e le difficoltà di alcune persone.
In questi casi, suggerisco percorsi individuali, possibilmente di coppia da iniziare il più presto possibile.
Inoltre è bene che i corsi pre parto non cadano nella trappola della idealizzazione e della ideologizzazione, creando l’illusione di percorsi fisiologici comuni a tutti, facili, senza intoppi, senza ostacoli, senza dolore.
Accogliere e contenere l’ambivalenza emotiva dei genitori in divenire, ascoltarla, non giudicarla, dare buone informazioni corrette scientificamente sono parte integrante e indispensabile di un buon percorso nascita, che non dà ricette, ma ascolto attivo e sensibile.

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