Da quando ho sei anni studio.
E considerando che oggi ne ho 48 e mezzo e continuo a studiare, posso serenamente dire che è l’attività che ho maggiormente svolto nella mia vita.

Un cervello da atleta agonista.

Ancora sono in grado di studiare 200 pagine in un giorno e memorizzare e rielaborare tutti i concetti principali.
Dall’università, che ho terminato in 5 anni, a oggi non ho mai smesso di formarmi.
Corsi di specializzazioni, corsi di perfezionamento, scuola di psicoterapia, innumerevoli convegni.
Un susseguirsi infinito di formazioni, approfondimento spinto e motivato da una voglia matta di saperne di più, di migliorare ancora, dalla curiosità e da una smisurata passione per ciò che studio (cosa che in realtà ritengo essere un atto dovuto per un professionista, in generale, e per uno psicologo, in particolare).
Una formazione continua e continuativa con pochissimi rallentamenti in 24 anni dalla laurea, nonostante due figli e pochi supporti.

E nonostante ciò, sento spesso ancora oggi di non saperne abbastanza.

E nonostante il grande investimento economico oltre che energetico, mi trovo di fronte alle persone e sempre mi faccio scrupolo per i soldi che chiedo come professionista, cercando di tenere morigerato il mio costo orario affinché sia un bene alla portata delle persone che incontro, e non un ostacolo.

E nonostante tutto lo studio, ritengo che più che dai libri, io ho imparato e imparo dalle persone. Sempre.

Dai genitori in primo luogo.
Dalle parole di migliaia di coppie in 12 anni di percorsi nascita a Villa Salus.
Dalle centinaia di coppie e di persone oramai accompagnate individualmente in studio.
Dai bambini conosciuti in pediatria.
Dai neonati che ho avuto il privilegio di accompagnare alla vita da quando erano nella pancia.
Dai colleghi, in particolare quelli di altre professioni che da sempre frequento dentro e fuori l’ospedale e che la vita mi ha donato l’onore di conoscere.
Dagli amici, spesso psicologi come me, che hanno forgiato e allenato il mio pensiero anche ad altri approcci teorici, con i quali mi confronto quotidianamente, progetto e lavoro in gruppo.
Ma ancor di più, più di ogni altra cosa… dall’amore, che ispira la mia vita in ogni momento e per amore, del mio lavoro e delle persone che incontro.
imparo dalle persone

Rispondi