Inizialmente l’idea che in casa stia per arrivare un nuovo fratellino o una nuova sorellina fa piacere ai bambini, poi però subentra il fattore gelosia: come devono comportarsi  genitori?

E’ importante dire che la gelosia è un sentimento del tutto normale all’arrivo di un fratellino, perché si deve ristabilire un equilibrio in famiglia. Quando arriva un fratellino, il cambiamento identitario maggiore nella famiglia lo fa proprio il fratellino, perché presumibilmente ci sono già una mamma e un papà, ma il cosiddetto figlio unico, quando si tratta del secondo fratellino, deve diventare il fratellino o la sorellina. Questo comporta una complessa e variegata forma e colori di emozioni a cui il bambino deve poter dare interpretazione. E’ bene che i genitori sappiano che la gelosia è necessaria per elaborare quello che è successo nella famiglia.

Per elaborare questo sentimento i genitori avranno un ruolo: come fare?

E’ molto importante preparare il bambino all’arrivo, non dare per scontato solo che sarà contento e felice. Vi sono molti modi per parlare al fratellino di questo arrivo: il primo è quello di leggere dei libri che possano un po’ preparare il bambino all’argomento, a seconda dell’età (ci sono libretti dall’anno e mezzo in avanti). Con i bambini un po’ più grandi è importante che i genitori possano parlare delle loro paure, di ciò che per loro rappresenta quella nascita a livello emotivo e anche rispetto al bambino, perché c’è una situazione un po’ complessa rispetto a come i genitori vivono l’arrivo del fratellino rispetto al fratellino che c’è. A volte ci sono dei sentimenti di colpa, addirittura: si ha la sensazione di togliere delle cose, un’attenzione, si è preoccupati per come si concilieranno le cose e, oltretutto, c’è un rispecchiamento del proprio grado di genia sul fratellino. Se ad esempio si è stati primogeniti e si è sofferto della gelosia dell’arrivo di un fratellino, è più facile che si rifaccia la stessa cosa.

Si dice che per i genitori i figli sono tutti uguali: ma è proprio vera questa cosa?

No, non è così vera. Innanzitutto bisogna dire che il primogenito è il bambino rivoluzionario e c’è qualche cosa di speciale che lega al fatto che quel bambino ha reso quella donna e quell’uomo una madre e un padre. Poi ci sono delle affinità anche proprio di simpatia, di proiezione di sé… La verità è che la relazione fra fratelli è molto, molto mediata da come i genitori gestiscono la relazione. C’è una grossissima responsabilità dei genitori: è importante fare spazio, risolvere gli eventualmente i problemi, i nodi che loro stessi hanno affrontato quando hanno avuto dei fratelli. Qua bisogna fare un lavoro personale, interrogarsi:

Com’è stato per me quando è arrivato il mio fratellino?

Come mi ha accolto il fratellino o la sorellina maggiore?

Cos’è successo nella mia famiglia? Mi sono sentito visto? Ho percepito che comunque c’era spazio, oppure quel fratello ha preso il mio posto?

La questione della sostituzione è davvero una questione importante: se nella famiglia c’è una poltrona per due, per tre e per altri, è un conto; se c’è la sensazione che ci sia un posto stretto e che l’arrivo del fratellino possa prendere solo quel posto, allora saranno molto competitivi nel prendere quel posto.

Vorrei sottolineare che l’arrivo di un fratellino è sempre un dono per il fratellino che c’è.

Sapere che questo comporterà un’ambivalenza, un vissuto che comunque i genitori dovranno accogliere e aiutare a comprendere, è molto importante.

Dipende anche da quanti anni ha il fratellino: i bambini più piccoli hanno più difficoltà perché gli arriva un insieme di emozioni molto forti che fanno fatica a distinguere. Il problema spesso non è il fratellino che arriva, il punto è la paura di perdere l’amore che il genitore prova per lui.

Rassicurare il bambino del fatto che sarà sempre amato, dedicargli del tempo esclusivo e che non ci sia una spartizione netta. A volte accade che il padre si occupi del maggiore e la madre del minore… È importante dedicare del tempo ad entrambi i figli: entrambi i figli hanno bisogno della relazione con tutti i componenti della famiglia.

Nel momento in cui il bambino manifesta gelosia o aggressività o regredisce, non farlo sentire in colpa, ma parlargli, cercare di capire cosa stia succedendo e, ancora di più, se possibile, raccontare, a volte anche un po’ favoleggiando, qual è stato il proprio vissuto quando è arrivato un fratello.

Il sentimento della gelosia è un sentimento complesso: è un pensiero da adulto, non un pensiero da bambino. E’ un sentimento che i bambini provano perché esiste una competizione naturale tra fratelli, per avere la maggiore attenzione dei genitori. Più i fratelli hanno uno scarto di età piccolo, più il campo di competizione è lo stesso. I fratelli e le sorelle maggiori vanno molto supportati nell’aiutarli a temere meno di avere meno attenzione.

Qualcuno dice che il primogenito è più sereno del secondogenito o il contrario, è vero?

gelosiaIl secondogenito non è figlio unico nemmeno un secondo: lui nasce con una sorella o un fratello maggiore. Il primogenito è stato per un certo tempo figlio unico, avendo l’attenzione esclusiva dei genitori.

Questa è una cosa che dico sempre ai genitori per rassicurarli, perché ci sono sentimenti di colpa che girano intorno alla gravidanza:

Come la prenderà? Come sarà per lui?

E io ricordo che gli hanno dedicato anche alcuni anni in esclusiva, mentre quel bambino che portano nella pancia invece non avrà neanche dieci minuti di quella attenzione esclusiva. Non ce li ha nemmeno adesso che è nella pancia, perché comunque è sempre distribuita l’attenzione.

È bene riflettere anche su questo: privare il primogenito dell’attenzione esclusiva non è una condanna. In realtà è un dono.

E’ un dono anche non portarsi la responsabilità di tutta quell’attenzione da parte dei genitori. Essere primogeniti, aver trasformato quella donna e quell’uomo in una madre e un padre, è un fatto di grande responsabilità per il bambino e quando finalmente si distribuisce deve un po’ riequilibrarsi, ma potrà essere un gran bene per la sua vita e il suo futuro.

E’ molto importante che questo, nel cuore di quei genitori, ci sia: stiamo dando qualcosa di molto importante per la vita di nostro figlio.

Tratto dall’intervista a #genotorisidiventa su Radio Cusano Campus.

Per ascoltare l’intervento completo, cliccare qui.

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