Caro 2020,
si, caro, in tutti i sensi.

Tu rappresenti bene quello che io racconto alle persone che accompagno. Dico sempre che è nei momenti bui, nelle prove, che abbiamo l’opportunità di imparare di più. Dico che se dovessimo fare un diagramma incrociando la linea del tempo con il grado di difficoltà affrontate, scopriremmo che è quando è stata più dura che abbiamo appreso di più dalla vita.

Sono negli anni che non rifaremmo che si celano i nostri più importanti insegnamenti.

Ma, c’è un ma, dalle prove possiamo uscire più forti, capaci, potenti oppure più abbruttiti, pesanti, cinici. Questo è in nostro potere. Dipende da noi.

Cosa vogliamo fare dei tuoi insegnamenti planetari, 2020?

Quali apprendimenti globali, sociali, culturali, personali possiamo portarci a casa?

In che modo ci hai cambiato e ci cambierai, come saremmo diversi e mai più quelli di prima, che senso hai avuto nelle vite di tutti noi?

Questo dipende da ognuno e dalla somma di tutti insieme.

Abbiamo imparato che siamo tutti connessi, tutti gli esseri viventi di questa terra interagiscono dai luoghi più sperduti ai posti più affollati e conosciuti.

Ci hai fatto capire come la cultura, la politica, ma anche le risorse modifichino l’impatto delle malattie, ma anche la modalità di reazione ad esse.

Quanto il sistema sanitario sia centrale nella società, ma anche quanto, tutte le cose che normalmente diamo per scontate, dal caffè seduti al bar con gli amici, alle passeggiate in centro, siano dei piccoli lussi che migliorano la quotidianità.

Nella privazione, si è rivelato che tutti i nostri momenti migliori accadono nel contatto: che le strette di mano lo sono, che sorridersi lo è, che andare ad un concerto, ballare, vedere un film al cinema, andare a teatro, ridere di gusto, piangere abbracciandosi lo è.

Ci hai reso coscienti dell’importanza dei riti di comunità: i matrimoni, i funerali, i battesimi, le feste di compleanno.
Per non parlare dei viaggi, della libertà anche solo nel pensiero di poterli fare.

E poi la scuola. Abbiamo riscoperto il valore enorme della scuola: come valore culturale, sociale, nella conciliazione e d’equilibrio familiare.

Il sistema sanitario e la scuola, i nostri assi portanti spesso così bistrattati e sviliti.

Poi però caro 2020 ci hai portato anche buone cose in quello che ci hai dato.

Ci hai offerto la possibilità di riscoprirci umani, vulnerabili, mortali, bisognosi di affetto. Ci hai consentito di fermarci, di rallentare, di scoprire un tempo più lento. Ci hai offerto strumenti e risorse che non conoscevamo, abbiamo inventato nuove modalità per stare insieme, anche a distanza.

Abbiamo passato più tempo insieme in famiglia, abbiamo cucinato, siamo stati a casa, abbiamo seguito di più i figli, abbiamo camminato e osservato la natura che mai come quest’anno si è vestita a festa, donandoci i colori più belli per la primavera e l’autunno, il sole per l’estate e la neve per l’inverno.

Oggi, 2020, termini. Di sicuro ce ne ricorderemo di te. E festeggiamo con speranza l’arrivo del 2021 sognando baci, abbracci, sorrisi e strette di mano con conosciuti e sconosciuti.

E le vivremo con più gioia e consapevolezza anche grazie a te 2020 che ci hai offerto tante cose da imparare.
Sperando di coltivarle e non dimenticarle mai più.

Maria Isabella Robbiani Psicologa

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